Regia: Olivier Marshal
Sceneggiatura: Olivier Marshal
Cast: Daniel Auteuil, Olivia Bonamy, Gérald Laroche, Catherine Marchal
Uscita: 18 aprile (Italia)
Trailer: QUI
Le lettere e i numeri che danno il nome al titolo, MR 73, non sono altro che la sigla di un modello di pistola a sei colpi in uso dai poliziotti francesi negli anni '70. Schneider (Daniel Auteuil) è uno di questi, ad è al termine della sua carriera, è un poliziotto disilluso e consumato dal bere e che ha perso ogni stimolo per il suo mestiere. Ma prima di mettere da parte il distintivo avrà un ultima missione da compiere, proteggere Justine (Olivia Bonamy), una giovane donna da Charles Subra, ovvero l'uomo che uccise i genitori della ragazza e che venne all'epoca arrestato dallo stesso poliziotto, ma che ora sta per essere scarcerato. Inutile dire che per Schneider questa sarà l'occasione per riscattarsi e per dare un senso e un degno finale alla sua carriera.
La storia narrata si basa su fatti realmente accaduti ma bisogna ammettere che dal punto di vista della sceneggiatura sembra non esserci nulla di nuovo sotto il sole e che la trama sa effettivamente di già visto e sentito. Ma ciò che sembra donare una marcia in più a questo prodotto del cinema francese è probabilmente l'estetica della messa in scena, davvero notevole, come si può evincere dal trailer in circolazione. Un estetica che fa buon uso della luce e degli elementi naturali quali il buio e la pioggia e che riesce pertanto a ricreare un atmosfera davvero invidiabile e che in un film come questo potrebbe fare la differenza.
Daniel Atueil sembra a suo agio nei panni del poliziotto quasi in pensione ed è senz'altro un elemento in più a favore di questa pellicola, rimarrà da vedere se anche il resto del cast saprà attestarsi su buoni livelli di recitazione.
Paiono molto importanti le musiche, molto evocative, che contribuiscono a ricreare quell'atmosfera carica di drammaticità che si percepisce anche dalle poche sequenza messe in circolazione.
Attendiamo quindi fiduciosi questo prodotto d'oltralpe che, anche se sulla carta non sembra particolarmente innovativo, ha tutte le carte in regola per diventare un buon esponente del cinema poliziesco europeo degli ultimi anni.
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