9.4.08

Recensione: Nobody knows

Regia: Koreeda Hirokazu
Sceneggiatura: Koreeda Hirokazu
Cast: Yagira Yûya, Kitaura Ayu, Kimura Hiei, Shimizu Momoko, Kan Hanae

Tratto da un reale fatto di cronaca Nobody Knows è un film dal taglio quasi documentaristico, in pieno stile Koreeda, che riesce a toccare corde molto profonde lasciando il segno nel cuore dello spettatore anche più insensibile.

E' davvero impossibile non rimanere costernati e allibiti di fronte alla storia di un infanzia rubata e di un assenza dal peso di un macigno nell'esistenza dei quattro giovani protagonisti del film. Al centro della vicenda ci sono, appunto, i quattro figli di una donna senza marito, due maschi e due femmine, i quali si trovano costretti ad una vita di sacrificio per dare la parvenza che la madre abbia sotto le sue cure un unico figlio (il più grande) e che possa quindi permettersi di lasciare a lui le faccende di casa durante i suoi giorni di assenza. Tutto questo permetterebbe anche, nella visione assurda della donna, di ottenere la possibilità di vivere in un appartamento altrimenti precluso a una famiglia così numerosa e con bambini tanto piccoli. Ed ecco quindi come veniamo introdotti alla visione, con una donna e un figlio che trasportano grosse e pesanti valigie in un nuovo appartamento dalle quali improvvisamente sbucano gli altri bambini che si troveranno costretti a vivere reclusi in quella casa, concettualmente simile ad una prigione. Escluso il figlio maggiore Akira, che può saltuariamente uscire per sbrigare le faccende fondamentali (ma che si trova sulle spalle una responsabilità enorme quando la madre è assente), per gli altri protagonisti praticamente non esiste vita sociale. Niente scuola, niente aria fresca, niente amici. Nemmeno il piccolo terrazzo è accessibile a loro, che rischierebbero di farsi notare dai vicini mandando all'aria i piani della madre. Ma la mancanza che pesa maggiormente nelle giornate di queste giovani vite è quella dei genitori, del padre che non c'è e soprattutto della madre che potrebbe esserci ma che non fa nulla per adempiere quelli che sono i suoi obblighi morali nei loro confronti. E anche se a tratti, soprattutto nella prima parte, la serenità e la gioia di vivere, sostenute dai sogni e dalla speranza, sembrano non sparire dal volto dei giovani attori, in realtà la tragedia incombe, la si respira e la si teme mentre l'esistenza dei protagonisti degrada sempre di più durante l'ultima, anomala, lunghissima assenza del genitore. E quando accade, l'inquadratura che desiste dall'immortalare la tragedia non fa altro che riflettere la naturale tendenza di noi spettatori a non voler accettare l'inevitabile e tristissimo finale che ci stringe il cuore in una morsa d'acciaio.
Come ogni film di Koreeda anche Nobody Knows, oltre che ad essere toccante, si dimostra veicolo di profonde riflessioni su tematiche universali. L'importanza del ruolo dei genitori come punto fermo nella fase di crescita di ogni essere umano è resa in maniera perfetta, a differenza di molti altri prodotti che, forse involontariamente, ci presentano dei bambini completamente indipendenti e dai comportamenti più maturi di quelli degli adulti stessi, il film in analisi si dimostra estremamente realistico nel dipingere personaggi molto giovani che pur assumendosi responsabilità normalmente attribuibili a coloro che li hanno in custodia non riescono e non possono superare agevolmente quella fase della vita che necessita di una guida fondamentale e coerente come dovrebbe essere quella di una madre. Il senso di responsabilità che un genitore deve assumersi viene messo in evidenza dall'atteggiamento immorale della madre il cui smodato desiderio di libertà non giustifica le sue manchevolezze. Altri temi importanti sono la solidarietà tra fratelli e il ruolo di riempimento che talvolta una figura è costretta ad assumersi, o ancora l'importanza dei sogni e della speranza come punto di appiglio per rimanere a galla in un microcosmo che non lascia spazio ai normali bisogni di un bambino o di un ragazzo.
La sobrietà della regia è più che adeguata nel raccontare senza fronzoli una storia di grande realismo con incredibile lucidità; non ci sono eccessi o virtuosismi e, sinceramente, non se ne sante affatto il bisogno. Ottime le musiche che accompagnano piacevolmente la visione ma che non si dimostrano mai invadenti. Ma uno degli aspetti che fanno grande questa pellicola è senza dubbio la superba recitazione degli attori. Si sa che non sempre è facile dirigere i bambini ma in questo caso risulta difficile muovere anche una sola critica ad uno dei quattro protagonisti che sono estremamente diversi fra loro in quanto a carattere ma che che dimostrano tutti una capacità di recitazione tale da far invidia a numerosi colleghi adulti.
Molto realistico e commovente, fra i più apprezzati lavori di Koreeda, Nobody Knows è un film dalle qualità davvero eccelse che una volta visto difficilmente potrà essere dimenticato.


Recensione a cura di Nosf

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