9.3.08

SerialTV: Arrested development (Ti presento i miei)

Genere: Commedia
Cast: Jason Beteman, Portia de Rossi, Michael Cera, Will Arnett, Tony Hale, Alia Shawkat, Tony Hale, David Cross,

Jessica Walter, Jeffrey Tambor
Durata episodio: 21 minuti ca.
Episodi prima stagione: 22
Episodi seconda stagione: 18
Episodi terza stagione (inedita in italia): 13

"Arrested development" (noto in Italia anche con il titolo di "Ti presento i miei"), narra delle vicissitudini, o per meglio dire disavventure, della famiglia Bluth.
Tutto ha inizio quando il capofamiglia, George Bluth, viene arrestato per attività illecite. Il figlio, Michael, dovrà sostituirlo a capo dell'azienda di costruzioni.
Oltre che dell'impresa, Michael dovrà prendersi cura anche degli altri membri della sua strampalata famiglia: il figlio George Michael, innamorato della cugina Mae; la sorella Lindsay, che si atteggia attivista e suo marito Tobias, psicologo aspirante attore; suo fratello maggiore George, mago dilettante e scipafemmine; suo fratello minore Byron, vittima di una madre iper-protettiva; sua madre Lucille, snob ed egoista e ovviamente suo padre George, finito in galera per le accuse di cui sopra.
A riprova del fatto che le reti generaliste italiane se ne fregano altamente della qualità di ciò che trasmettono, questo piccolo gioiello è passato quasi totalmente inosservato, mandato in onda da Italia1 ad orari improponibili (col titolo, banalissimo, “Ti presento i miei”).
In America, invece, "Arrested development" è diventata una serie di culto e la prima stagione ha fatto incetta di premi, sbaragliando concorrenti ben più blasonati e affermati, come Sex and the City e Will e Grace: Emmy per la miglior serie in ambito commedia, per la regia, la scenografia e il cast.
La sua qualità principale è senza dubbio l'estrema originalità: macchina a mano digitale, fotografia sovraesposta, stile quasi “documentaristico”, come a voler creare un contrasto tra il realismo della messa in scena e il surrealismo dei dialoghi e degli avvenimenti.
Le situazioni che la famiglia Bluth si trova ad affrontare, infatti, sono sempre al limite dell'assurdo; limite che non viene mai superato, grazie ad una sceneggiatura brillantissima, che riesce sempre a rinnovarsi, inserendo nella finzione elementi di attualità (come la guerra in Iraq e la cattura di Saddam), che donano un senso di verosimiglianza all'insieme.
Il ritmo è sempre sostenuto, merito di una regia che sa tagliare al momento giusto, creando situazioni brevi ma ricche di gag.
Il cast è semplicemente perfetto: ogni attore riesce a dare umanità al proprio personaggio, scongiurando il rischio di ridurlo a semplice macchietta e l'insieme dei caratteri risulta armonioso.
Semplicemente geniali, poi, i personaggi dell'avvocato di famiglia (un Henry Winkler in forma come ai tempi migliori e molto auto-ironico) e la vicina di casa (una Liza Minnelli scatenata e senza pudori).
Insomma, se cercate una serie fresca, brillante e irriverente, Arrested development è quella che fa per voi.

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Cercando una corrispondenza nel cinema, "Arrested development" riporta alla mente le commedie di Wes Anderson, "I Tenenbaum" e "Le avventure acquatiche di Steve Zissou": anche in questo caso c'è una famiglia
strampalata come protagonista, ma i toni grotteschi sono ancor più marcati e spesso si sfocia nel tragicomico.
Un altro esempio potrebbe essere il recente "Little miss Sunshine".


Una rubrica a cura di ferdi




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