Regia: Michael Davis
Sceneggiatura: Michael Davis
Cast: Clive Owen, Paul Giamatti, Monica Bellucci
Un film che rilancia il genere “Hard boiled” strizzando l’occhiolino a John Woo e al cinema d’azione made in Hong Kong.
nè tanto meno mira a strabiliare per la fedeltà con cui il tutto è riportato su pellicola, bensì a divertire per 85 minuti tra situazioni impossibili/inverosimili e due personaggi, protagonista e antagonista, magnetici, grazie soprattutto alla bravura dei due attori, il monoespressivo e carismatico Owen -qui al suo meglio, favorito probabilmente anche dal non essere un attore che ha fatto dei ruoli action il perno della sua carriera- e il trucido Giamatti, al solito bravissimo e sicuramente tra i migliori caratteristi (e non solo) della sua generazione. Ma il film è tutto qui, autoconclusivo (probabilmente, anche se spero in un sequel/prequel) e incapace di attrarre chi, come molti a quanto pare, ricerca nelle opere cinematografiche non solo i muscoli e il testosterone ma anche i contenuti solidi (e “Shoot’em up” è stato un fiasco in praticamente tutto il mondo) e non lascia spazio alla sola estetica e si rifiuta, una volta in più, di vedere l’ennesimo omaggio ad un genere partorito in quel di Hong Kong e reso grande dal John Woo di “Hard Boiled” e “The killer” (ma sono sicuro che se a dirigere/produrre ci fosse stato Tarantino, invece dello “sconosciuto” Michael Davis, la gente si sarebbe riversata in massa nelle sale pur di correre dietro al “nuovo” lavoro del “maestro”). La Bellucci, scelta più per la sua avvenenza fisica che per le sue capacità recitative, infastidisce non poco la visione (ridicola e irritante al contempo quando tenta di suscitare ironia in una caricatura del dialetto napoletano) e la tanto chiacchierata scena di sesso-sparatoria
si rivela essere in realtà un rapido siparietto di un paio di minuti che mette in mostra un paio di curve dell’attrice italiana e alla quale non hanno nulla da “invidiare” gli altri film che presentano al loro interno scene simili. Un altro esempio di “adrenalina pura” è rintracciabile nel recente passato nello “steroidico” “Crank” di Mark Neveldine e Brian Taylor, che personalmente ho preferito (seppure di poco) a questo. Paul Haslinger compositore delle musiche originali (nella colonna sonora sono presenti anche brani dei Motorhead, Nirvana e AC/DC) è anche autore delle musiche di “Crank”, mentre Peter Pau, direttore della fotografia, si è occupato anche di “The killer” e “Hard boiled”.Adrenalinico.
Recensione a cura di Svengali



















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