
Sceneggiatura: Brian Nelson
Cast: Ellen Page, Patrick Wilson
Il cinema è di certo un medium estremamente adattabile e, almeno sulla carta, si presta all'approfondimento di qualsivoglia tematica e argomentazione. Eppure, essendo la settima arte uno strumento utilizzato in primis per divertire (nel senso più stretto del termine) le masse, o almeno essendo in questo modo percepito dalla maggioranza, è del tutto naturale che quando un cineasta si impegni nel tentativo di affrontare una tematica delicata e degna della massima sobrietà, cercando al contempo di realizzare un prodotto di grande intrattenimento e facilmente commercializzabile, i dubbi che l'opera finale possa riuscire a centrare l'obbiettivo sorgano spontanei e numerosi. Fortunatamente, nel caso di Hard Candy del regista David Slade questi dubbi si dissipano già dopo i primi venti minuti di pellicola.
Considerata la gran quantità di colpi di scena presenti nella narrazione, è preferibile evitare una descrizione eccessivamente accurata della trama. Senza rovinare le sorprese possiamo limitarci a dire che si tratta di una ragazzina di quattordici anni dall'aspetto giovane e innocente chiamata Hayley Stark (Ellen Page) che dopo aver chattato per intere settimane con Jeff Kohlver (Patrick Wilson), un rispettabile e stimato fotografo professionista, viene infine convinta a recarsi nell'abitazione di quest'ultimo col presunto tentativo di abusarne. Questi sono i primi minuti, mentre l'intero corpo del film si svolge interamente all'interno dell'abitazione.
Come si sarà intuito le tematiche sono tutt'altro che frivole e leggere dato che si parla di adescamento di minori e di pedofilia e il rischio poteva essere quello di proporre un film interessante in quanto a contenuti ma forse poco avvincente e inadatto a chi cerca un prodotto di puro intrattenimento. Invece, il modo in cui la sceneggiatura, che all'inizio potrebbe apparire di una semplicità quasi disarmante, si delinea e ac

Ma naturalmente i pregi di questo film non si limitano alla bontà della sceneggiatura di Brian Nelson, bensì si estendono anche alla curatissima regia. La location principale, ovvero la casa in cui si svolgono gli eventi narrati, nella sua asetticità è indubbiamente un teatro ideale per accogliere il dramma che vi si svolge, i movimenti di camera sono ben studiati e riescono a sottolineare i momenti cruciali, indugiando sulle espressioni dei protagonisti e facendosi dinamici nelle sequenza più movimentate.
A proposito dei protagonisti è doveroso un plauso alla bravura dei due interp

Per concludere, se una tematica così delicata e scottante non vi spaventa, se vi piacciono i colpi di scena e non siete persone facilmente impressionabili, ma anche se volete gustarvi un ottimo film thriller, non lasciatevi sfuggire questo gioiellino nascosto e quindi ingiustamente poco conosciuto. Ne vale davvero la pena.
Recensione a cura di Nosf
1 commenti:
Bellissimo thriller!
Lo vidi in UK 2 anni fa al cinema e mi piacque un casino, l'ho rivisto in dvd l'anno scorso e l'impressione non è cambiata.
@fiol (dvdaddicted.it)
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