Week-end all’insegna delle produzioni italiane quello che incomincerà domani, sono infatti cinque i film ad essere stati prodotti in Italia (su sette) e che da domani potremo trovare in sala.
Si incomincia con ”Lezioni di felicità - Odette Toulemonde”, produzione franco-belga, con la Catherine Frot di “La voltapagine” e “Due per un delitto”, affiancata da Albert Dupontel (“Una lunga domenica di passioni”, “Un pò per caso, un pò per desiderio”).
Spensierata commedia che narra di Odette Toulemonde, appunto, vedova con due figli a carico, che per fuggire ad una vita fatta di sacrifici si rifugia tra le pagine dei romanzi, trasformandosi in una donna spensierata, priva di afflizioni.
Fino al giorno in cui incontra l’autore dei romanzi che è solita leggere...
Consigliato a chi è amante del cinema francese e dei suoi tempi e strutture narrative (onestamente però non mi spiego l’accostamento con “Il favoloso mondo di Amelié”, che tanto piace alla voce narrante del trailer radiofonico).
Concludendo, per quanto riguarda i film stranieri, segnaliamo l’uscita di “Cenerentola e gli 007 nani” (ossia, cosa non si fa per tenere il pubblico lontano dalle sale, considerando che il titolo originale è “Happily n’Ever after”), film d’animazione in 3d che mescola le storie di Pollicino, Raperonzolo, Biancaneve e La bella addormentata, miscelando i classici elementi delle storie con la comicità delle recenti produzioni Dremworks (“Shrek” e soci).
Tornando in Italia, mattatore del fine settimana sarà sicuramente Carlo Verdone, che torna a riproporre i personaggi e le situazioni di “Viaggi di nozze” e “Bianco, rosso e verdone”, con una distribuzione in oltre 800 sale cinematografiche (praticamente è impossibile non trovarlo al cinema), nel cast anche Claudia Gerini e Eva Riccobono.
La regia è dello stesso Verdone (appuntamento tra domani e sabato con la recensione).
Le altre uscite sono “Biùtiful cauntri”, documentario denuncia di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero.
Il loro obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla delicata situazione della Campania, letteralmente invasa dai rifiuti, con la speranza che si sia fatto qualcosa in più che ricadere nei soliti stereotipi (che i telegiornali provvedono già a mostrarci quotidianamente).
Proseguiamo con “Sonetàula”, interessante lungometraggio di Salvatore Mereu, ambientato nella Sardegna degli anni trenta, in cui un giovane, privato del suo nucleo famigliare, si ritrova senza volere ad esser un brigante, a rifugiarsi tra le montagne e a dire no a tutti i soprusi subiti da lui e dalla sua famiglia.
Purtroppo non penso godrà di una decente distribuzione (nonostante ci sia alle spalle la Lucky Red).
A seguire troviamo “Vogliamo anche le rose”, altro documentario, questa volta per la regia di Alina Marazzi (“Un’ora sola ti vorrei”, altro documentario in cui omaggiava la memoria della madre, suicidatasi quando lei aveva appena 7 anni, attraverso i filmati girati dal nonno), in cui si prendono in esame i notevoli cambiamenti avvenuti in Italia tra i sessanta e i settanta dello scorso millennio, con la liberazione sessuale e l’affermazione del movimento femminista.
Distribuisce la Mikado.
Concludiamo con “Family game: se una vita non basta” di Alfredo Arciero (già regista del pessimo “Dio c’è”), in cui vengono proposti i classici temi della crisi familiare e della “crisi sociale”, con una serie di stereotipi (visibili sin dal trailer) che non lasciano sperare in nulla di buono.
Nel cast Sandra Ceccarelli (“Piano, solo” e “La vita che vorrei”) e Stefano Dionisi (“Last Minute Marocco” e “Ovunque sei”).
Anche per questa settimana è tutto, appuntamento alla prossima (con Sidney Lumet e Roland Emmerich, trai tanti).
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