Mentre la settimana scorsa vi abbiamo parlato di un prodotto molto valido quale è Vital che, si spera non sia necessario ribadirlo, vi consigliamo caldamente di recuperare, oggi introduciamo quindi questa rubrica (a cadenza mensile) proponendovi i primi cinque film consigliati:
Hard Candy
Regia: David Slade
Cast: Patrick Wilson, Ellen Page
Produzione: USA 2005
Non è mai facile parlare di un argomento delicato come la pedofilia in un prodotto di intrattenimento, ma Hard Candy (del quale vi proporremo a breve una vera e propria recensione), che ci ricorda vagamente Funny Games del tedesco Michael Haneke e il bellissimo Mysterious Skin di Gregg Araki, ci riesce in pieno senza scadere in patetismi ed estendendo le argomentazioni a tematiche legate problema, ma decisamente più ampie, come il fenomeno delle chat room e conseguentemente della perdita di identità che un metodo di comunicazione simile comporta. Una sceneggiatura ricca di colpi di scena mai fini a se stessi, una regia molto dinamica ed efficace e un cast in stato di grazia trasformano un film che, essendo interamente ambientato in un unico edificio, potrebbe apparire monotono in un prodotto di grande efficacia. Alcune sequenze poi risultano davvero scioccanti ed entrambi i personaggi sono estremamente curati e approfonditi dal punto di vista psicologico.
The Host
Regia: Bong Joon-ho
Cast: Kang-ho Song, Hie-bong Byeon, Hae-il Park, Du-na Bae, Ah-sung Ko
Produzione: Sud Corea 2006
Non è ben chiaro il motivo per cui questo film coreano sia stato distribuito con successo praticamente in tutto il mondo tranne che in Italia. Perchè a conti fatti si tratta di un prodotto che avrebbe tutte le carte in regola, se pubblicizzato nel modo giusto, per ritagliarsi uno spazio anche da noi. E' senz'altro un film che reinventa il genere dei monster movie, anche più del recente Cloverfield, sebbene in maniera meno appariscente. La genialità sta principalmente nell'introduzione e nel sapiente dosaggio di elementi da commedia e da film drammatico all'interno di una struttura tipicamente avventurosa e catastrofica tipica del genere. Ma anche la semplice scelta di non mettere i protagonisti di fronte a un colosso di proporzioni immani ma a un animale anomalo ma realistico non solo in quanto a dimensioni ma anche dal punto di vista comportamentale si dimostra indubbiamente geniale.
Eraserhead
Regia: David Lynch
Cast: Jack Nance, Charlotte Stewart, Judith Roberts
Produzione: USA 1977
Il primo film di David Lynch è sicuramente famoso, forse il film weird più famoso di sempre. Eppure, sebbene siano tante le persone che lo conoscono o che ne hanno sentito parlare, in realtà ben pochi hanno avuto l'occasione di visionarlo. Si tratta di un lavoro estremamente surreale e sperimentale e pertanto non accessibile a chi da un film si aspetta una storia di senso compiuto. Ma proprio per questo si tratta anche di un film dalla struttura estremamente interessante e affascinante che ha rivelato al mondo l'estro di Lynch e la sua capacità di provocare un senso di inquietudine e di fastidio nello spettatore grazie ad uno stile registico davvero peculiare. Un film che forse odierete ma che possiede un valore oggettivo indiscutibile e che pertanto dovrebbe essere affrontato almeno una volta nella vita.
Mimi wo sumaseba
Regia: Yoshifumi Kondo
Cast: Youko Honna (voce), Kazuo Takahashi (voce)
Produzione: Giappone 1995
Che i film d'animazione dello Studio Ghibli siano fra i più famosi e apprezzati al mondo è fuori da ogni dubbio, ma se è vero che la quasi totalità di quelli diretti dal maestro Hayao Miyazaki sono conosciuti anche al pubblico italiano (sebbene le edizioni in DVD siano ormai introvabili), altrettanto non si può dire di quelli diretti da altri grandi maestri dell'animazione nipponica. Uno di questi maestri è Yoshifumi Kondo, purtroppo deceduto prematuramente, che nel 1995 ci regalò questo capolavoro nel quale si racconta la crescita e il passaggio all'età adulta della protagonista quattordicenne Shizuku. Un film realistico e visionario al contempo che affronta diverse tematiche divertendo e commuovendo come pochi altri. Indimenticabile la versione adattata di Country Road di John Denver che fa da pezzo principale nella colonna sonora del film e che si sposa alla perfezione con ciò che gli autori volevano trasmetterci. Ogni appassionato d'animazione (ma non solo) non dovrebbe lasciarselo sfuggire.
Ashes of time
Regia: Wong Kar-wai
Cast: Leslie Cheung, Tony Leung Ka-Fai, Brigitte Lin, Jacky Cheung, Tony Leung Chiu-Wai, Maggie Cheung, Charlie Yeung
Produzione: Hong Kong/Cina/Taiwan 1994
E' un film molto particolare questo del cinese Wong Kar-Wai. Un wuxiapian diverso da tutti gli altri e probabilmente proprio a causa di ciò poco capito all'epoca e tuttora. Si tratta in realtà di un tentativo molto riuscito di elevare il genere a riflessione filosofica sullo scorrere del tempo (tematica molto cara al regista) e sulle relazioni umane portando sullo schermo dei personaggi dalla notevole introspezione psicologica. Povero d'azione e difficoltoso da seguire (per essere compreso al meglio, complici anche in numerosi dialoghi, necessita di almeno due visioni) è carico di lirismo e di poesia e si avvale del raffinato stile già apprezzato negli altri lavori dello stesso autore. Il cast, come potete notare, è semplicemente straordinario. Le musiche sono indimenticabili. Un prodotto che per le sue particolarità merita senz'altro di essere preso in considerazione.
Un articolo a cura di Nosf
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