31.3.08

Recensione: Un bacio romantico

Regia: Wong Kar-Wai Sceneggiatura: Wong Kar-Wai Cast: Norah Jones, Jude Law, David Strathairn, Rachel Weisz, Natalie Portman

Il primo film interamente realizzato in America dall'autore di "2046" e "In the mood for love".


Delusa dalla vita e dall’amore mal riposto per un altro uomo, Elizabeth (Norah Jones,
al suo debutto cinematografico), incontra Jeremy (Jude Law), barman all’apparenza come tanti altri, ma capace invece di ascoltarla per ore, mentre lei gli confessa il suo amore tradito e di rivelarsi un amico sincero, privo di secondi fini.
Tra i due nasce così una solida amicizia, ma una sera, non diversa dalle altre, Elizabeth non si presenta al locale, ha deciso infatti di viaggiare senza meta lungo tutta l’America per cercare di dimenticare quanto le è successo e ritrovare sé stessa, dando il via ad una sequela di eventi che la riporteranno poi sui suoi passi.
Sempre in bilico tra redenzione e pentimento (ingiustificati), Elizabeth vive due vite, non c’è infatti nulla di meglio di un doppio turno di lavoro (come dice lei stessa) per rimuovere i propri dolori, entramb
e dietro il bancone di un locale, entrambe a contatto con la gente.
Ed è proprio lavorando che incontra Arnie (David Strathairn), anche lui costretto a vivere una doppia vita, di giorno poliziotto e di notte alcolizzato,
sistematicamente costretto a bere per dimenticare la moglie, Sue Lynn (Rachel Weisz), che di lui non vuole più saperne nulla, anzi si è lasciata andare nelle braccia di un altro.
Elizabeth non ha la volontà né la forza per farsi assorbire da un intero altro mondo, quello di una coppia in crisi coniugale, ed è ancora una volta
costretta a fuggire, nonostante Arnie sembra stia trovando la stima in sé stesso e stia lentamente abbandonando la bottiglia, ma il cambiamento arriva ormai troppo tardi, quando l’inevitabile è già storia.
Si “rifugia” in un altro locale, alla ricerca di una “nuova” vita e di un posto in cui poter finalmente affogare il proprio dispiacere, ma anche qui il destino ha in serbo per lei un altro incontro che cambierà la sua esistenza, quello con Leslie (Natalie Portman, in una inedita versione biondo platino), ragazza con il vizio del gioco e sommersa dai debiti, in rotta con il padre e costantemente a corto di soldi.
Leslie convince Elizabeth a viaggiare verso Las Vegas, nel tentativo di riconciliarsi col padre, ma ancora una volta ravvedimento e riconciliazione arrivano troppo tardi.
Rimasta sola, decide di tornare finalmente sui suoi passi, stanca probabilmente di questo continuo “fuggire”.
Kar-wai sintetizza perfettamente il mondo contemporaneo, caratterizzato dall’indifferenza e dalla mera apparenza, pur perdendosi a tratti in giochi di trame e sotto-trame che vanno ad inficiare la qualità complessiva del film.
Prima pellicola del cineasta interam
ente girata negli Stati Uniti, “Un bacio romantico” si rivela (a dispetto della pessima traduzione del titolo made in Italy) un road movie alla scoperta del proprio io, sulle note dell’amore e del perdono, che si discosta da pellicole simili per gli elementi da mélo, che in fin dei conti caratterizzano alla stregua di un “marchio di fabbrica” la sua intera produzione filmica, insieme alla patinata fotografia, dai colori caldi e avvolgenti, quasi onirici.
I sentimenti, siano essi positivi o negativi, scandiscono lo scorrere del tempo, le persone e l’intero mondo e l’animo dei protagonisti vien messo interamente a nudo, ma il più delle volte si rivela solo un espediente funzionale al proseguimento della trama e non un suo elemento caratterizzante.
Bravi gli attori, indistintamente.
Criticato dai più, anche alla presentazione a Cannes, le “notti al mirtillo” di Elizabeth si concludono nel più classico e romantico dei modi.
C’è un po’ di amarezza alla luce di quanto detto, ma rimane in ogni caso un solido film, coinvolgente, anche se inferiore rispetto ad altri titoli che hanno reso grande la sua filmografia.


Una recensione a cura di Svengali

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