5.4.08

Recensione: The eye

Regia: David Moreau, Xavier Palaud
Sceneggiatura: Sebastian Gutierrez
Cast:
Jessica Alba, Alessandro Nivola, Fernanda Romero

Remake americano del film “Jian Gui” (The eye) diretto nel 2002 da Oxide Pang Chun e Danny Pang

David Moreau e Xavier Palaud, già registi dell’horror cult “Them”, ripropongono sul grande schermo le vicende narrate nel film “Jian Gui” diretto da Oxide Pang Chun e Danny Pang nel 2002, adattando lo script di Sebastian Gutierrez specializzato in film horror (sono infatti sue le sceneggiature di “Gothika” e “Rise”) basato su quello originale scritto da Jo Jo Yuet-chun Hui.
Sydney Wells (Alba), ceca fin dall’età di 5 anni, si sottopone ad un trapianto di cornee per poter finalmente tornare a vedere il mondo e non esser costretta solamente a sentirlo e toccarlo, ma gli occhi che riceve in dono le conferiscono uno strano potere, riesce infatti a vedere le persone destinate a morire di lì a poco e coloro che invece sono già morti e non riescono a trovare pace.
Insieme a Paul Falkner (Nivola), suo terapista, Sidney si mette in cerca della persona che le ha ridato la vista per capire come liberarsi di questa maledizione.
Ormai allo stremo delle forze si spingerà sino in Messico per scoprire che anche la precedente “proprietaria” degli occhi, Ana Christina (Romero), era condannata allo stesso calvario.
Una ghost story vecchio stampo che punta interamente sulla tensione e sulla bravura degli interpreti, in una revisione delle classiche storie di fantasmi cinesi e del mito di Cassandra.
Almeno questi erano i presupposti.
A conti fatti i momenti di tensione sono praticamente assenti (le musiche sottolineano il colpo di scena parecchio tempo prima che si verifichi) e la sceneggiatura è costituita si da un impianto narrativo discreto, ma troppo spesso cade nel gioco del colpo di scena forzato, tentando inutilmente di atterrire quando invece di atterrente c’è solo la messa in scena della vicenda e quando è chiusa all’angolo basta mostrare un lembo di pelle in più della giovane protagonista perché il film torni a scorrere.
Il perentorio finale arriva tuttavia al momento giusto evitando che la vicenda si trascini oltre e non porti a saturazione la pazienza dello spettatore.
“The eye” ricalca alla perfezione la nuova tendenza degli horror movie, specialmente di quelli di stampo occidentale, infarciti di effetti digitali (comunque di buona fattura in questo caso) e poveri di contenuto.
In particolare il film risulta essere, oltre che remake, anche una versione per il grande schermo del serial televisivo “Ghost whisperer” con Jennifer Love-Hewitt, arricchito però dalla presenza della Alba.
Insomma, gli amanti dell’attrice (e del serial) non avranno certo di che lamentarsi, ma coloro i quali vedevano in “The eye” l’occasione per vedere un nuovo film horror possono anche procedere oltre e attenderne l’uscita in dvd (o magari recuperare l’originale made in Hong Kong).
Particina per Rade Serbedzija (è il direttore d’orchestra).
Le musiche sono del candidato agli oscar Marco Beltrami.


Recensione a cura di Svengali

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