Regia: Craig Gillespie
Sceneggiatura: Nancy Oliver
Cast: Ryan Gosling, Emily Mortimer, Paul Schneider, Patricia Clarkson, Kelli Garner
Un piccolo rinnovamento, invece di proporvi con cadenza mensile un elenco dei migliori e peggiori film disponibili in dvd vi proporremo direttamente le recensioni dei titoli più "importanti" del mese.
Iniziamo con "Lars e una ragazza tutta sua", disponibile a noleggio a partire dal 19/03/2008 (e in vendita da Maggio) e ingiustamente trascurato al momento dell'uscita in sala.
Lars Lindstrom (Gosling) ha una vita normale, tutta casa e lavoro, mai uno svago o un diversivo.
Domenica in chiesa e poi pranzo domenicale nel silenzio della casa, pochi amici, a dire il vero solo uno, e una scarsa attinenza per il dialogo.
Tutto nella normalità, forse un po’ troppo timido e riservato.
Le cose cambiano quando Lars presenta a suo fratello Gus (Schneider) e a sua moglie Karin (Mortimer) la sua nuova ragazza, Bianca, per metà brasiliana e per metà danese, costretta su una sedia a rotelle.
Una ragazza sfortunata, ma che ha comunque, a detta del suo nuovo innamorato, un cuore grande.
C’è solo un “problema”, è una bambola di silicone.
I due coniugi decidono allora di “aiutarlo” portandolo in cura dalla dottoressa Dagmar e chiedendo all’intera comunità di trattare Bianca come una persona in carne ed ossa e di non dare peso alla vicenda, Lars è probabilmente vittima di un blocco emozionale che gli ha causato una distorsione della realtà.
Gillespie e la Oliver evitano di cadere nei classici giochi di doppi sensi per edificare una facile e scontata pellicola impostata sull’ironia sempliciona e volgare e sposano invece l’idea di una drammatizzazione, a tratti surreale, della vicenda.
Lars vive in un suo mondo parallelo, Bianca è reale, vive e respira, pensa, proprio come tutte le altre persone e come tale ha il diritto a vivere una sua vita, ma Lars non può/non vuole accettarlo, e alla fine questo si rivelerà deterrente nel rapporto tra i due e porterà conseguenze critiche/liberatorie.
Una pellicola delicata, che aleggia tra i classici toni da commedia e quelli melodrammatici e che trasporta su schermo un profondo disagio, la paura di non essere accettati per ciò che si è realmente Bianca si rivela essere un collante/farmakòs per l’intera comunità, nessuno escluso, e la sua perdita viene avvertita da tutti, in un “gioco” di finzione e realtà.
Probabilmente non è un caso che si intravedano spesso le “giraffe” per il suono in presa diretta (mai quando a parlare è Lars), quasi ad indicare che tra i tanti espedienti e le mille finzioni, anche ciò a cui si assiste non è reale, ma potrebbe esserlo.
Fa’ riflettere con poco (all’apparenza) e riesce a commuovere, complice l’immensa bravura del giovane Gosling (da vedere anche in “Half Nelson”, al solito trascurato qui in Italia), ma il resto del cast non è comunque da meno. Peccato per la conclusione raffazzonata e in parte scontata che esacerba in un crescendo drammatico quanto visto di buono nel resto del film.
Bello (e mal distribuito in sala).
Recensione a cura di Svengali
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