27.4.08

Recensione: 3ciento - Chi l'ha duro...la vince

Regia: Assente (Jason Friedberg, Aaron Seltzer)
Sceneggiatura:
Non disponibile (Jason Friedber, Aaron Seltzer)

Cast:
Non presente (Sean Maguire, Kevin Sorbo, Carmen Electra, Ken Davitian)


Dopo “Hot movie” ed “Epic movie” arriva sugli schermi “3ciento - Chi l’ha duro...la vince”, ennesimo scempio dai produttori di “Scary Movie” & Co.

Onestamente non so di cosa si possa discutere di fronte ad una così pessima operazione commerciale (non mi azzardo nemmeno a definirlo “film”), a partire dal poco azzeccato titolo italiano (che ricordo essere “3ciento - Chi l’ha duro...la vince”, ma cosa vince?! Domanda senza risposta) fino ad arrivare alla sequela di gag praticamente inutili.
Nulla fa ridere (e due sole gag, per altro presenti nel trailer, che lasciano giusto accennare un sorriso non sono giustificabili) e dopo averci letteralmente atterrito con “Hot movie” (ma “Date movie” era così difficile da conservare come titolo?) e “Epic movie” (altro must) il duo Friederg-Seltzer ha ben pensato di regalarci questo ennesimo oltraggio al pudore.

Roba che vien voglia di vedere l’intera filmografia di Uwe Boll tutta d’un fiato.
La trama, per quanto si possa avere la pretesa di cercarne quanto meno un accenno, è la spudorata copia del fumettoso ed eccessivo “300” di Zack Snyder, con in più un Ghost Rider (sicuramente migliore della versione stempiata interpretata da Nicolas Cage), una Britney Spears (in realtà un sosia) in crisi depressiva, uno spider-man coi tacchi a spillo, dei soldati con problemi di linea, Paris Hilton nelle duplici vesti di proprietaria di una beauty farm e del traditore Efialte (nutro ancora dei dubbi che fosse un sosia), ma soprattutto con in più “un” Kevin Sorbo, antonomasia dell’eroe da serial tv di serie B (per chi non lo ricordasse QUI).
Carmen Electra è nel cast per lo stesso motivo per cui la Bellucci è in quello di “Shoot’em Up - Spara o muori”.

Il genere parodistico, si sa, risulta pur sempre essere un’arma a doppio taglio, si può far ridere fino allo sfinimento o non riuscire a tirar fuori neanche un sorriso.
“Meet the Spartans” (mi rifiuto di usare ancora una volta il titolo italiano) riesce in un’ardua impresa, far piangere (per i soldi buttati).
Concludo qui.

Senza parole.
Da evitare come la peste.


Recensione (?) a cura, purtroppo, di Svengali

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono abbastanza daccordo con recensione, poteva benissimo non esistere, ma questo genere di spettacolo vende un sacco(...), senza parole.

Cmq sarei interessato alla richiesta di collaboratori, solo che quando vado per cliccare sull' invia in basso mi da un errore, allora ho approfittato in questo spazietto, lascio la mail: gabbagabbahey@live.it
scusate, ciaoo.

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